giovedì 27 marzo 2008

le silenziose vittime del cuore






Le silenziose vittime del cuore

tanti dicono che afganistan é un caso speciale ma io dico magari il posto era diverso ma l'islam é sempre lo stesso



ecco la storia di jamila

questa é La vera storia di Jamila, ragazza afgana che ha pagato l'amore con la lapidazione



Nessuno in paese si aspettava l’ennesima tragedia. "Era una ragazza a posto, di una famiglia per bene". Behista si è uccisa silenziosamente gettandosi nel fiume che attraversa Faizabad. Chissà quante volte lo aveva attraversato, chissà quante volte ci aveva pensato, prima di arrendersi. Vent'anni passati sotto un burqa e un matrimonio combinato alle porte.
La storia di Behista è quella di tante ragazze cresciute tra le montagne afgane.




Sono le dieci di sera quando Jamila bussa alla porta di casa Hamman. Il giovane Mirwais apre la porta e corre a chiamare il padre: "Cosa succede! Tu, a quest'ora, a casa mia!" Jamila non esita un istante e sputa il rospo: "Amo Asif, tuo figlio, e voglio divorziare da mio marito". Il vecchio Hamman quasi tracolla, preso dal panico ordina al figlio di portare Jamila a casa di suo zio Rauf e di non farla uscire.
Bastano pochi minuti e la sciagurata notizia corre impazzita di casa in casa. Jamila resta sola, rinchiusa in una stanza, pensando alla sua triste storia. Quel matrimonio combinato contro la sua volontà, quel marito che non ha mai amato e che per tre anni l'ha lasciata sola per cercare fortuna all'estero. E poi la solitudine, l'indifferenza di una società sorda al suo dolore, i sacrifici fatti per tirare avanti. E poi un giorno finalmente l'amore, finalmente l'uomo giusto. E la decisione coraggiosa di andare fino in fondo.




La giustizia del mullah. Alle quattro di notte la comunità maschile è già radunata nella moschea. Non si tratta della solita preghiera del mattino perché il mullah è arrivato in tutta fretta dalla città. L'atmosfera si fa tesa quando i testimoni raccontano lo sciagurato affronto di Jamila. Ma non ci sono dubbi, prima dell'alba il mullah emette la sentenza: lapidazione per la donna adulterina e cinquanta frustate per Asif, l'amato. I duecento partecipanti firmano l'atto di condanna che in seguito scomparirà e non sarà reperibile per gli investigatori del caso.


Le mani omicide dei fratelli. Jamila è ancora a casa dello zio Rauf, ed è solo nel tardo pomeriggio che il padre e i due fratelli la raggiungono per eseguire la sentenza. Jamila capisce all'istante ma non reagisce, non cerca di difendersi e accetta silenziosamente il suo tragico destino. L'autopsia parlerà di grossi ematomi sul volto, un occhio tumefatto, e alcuni segni di percosse, anche se la morte è avvenuta per strangolamento. I medici riportano anche che Jamila non aveva rapporti sessuali da anni. Gli investigatori arrivano da Kabul solo cinque giorni dopo l'omicidio, e il clamore dell'evento spezza facilmente il velo d'omertà del piccolo villaggio. Le condanne non tardano ad arrivare. Vent'anni di carcere per il padre che in lacrime giura di non averla colpita, e per i due figli che rivendicano con orgoglio il massacro della sorella. Duecento dollari di ammenda per i firmatari della condanna scomparsa, libertà per il mullah che torna in tutta calma giù in città.

Rischiare la morte o suicidarsi. Il fiume che ha portato via Behista, è lo stesso fiume della disperazione che travolge le silenziose vittime del cuore in Afghanistan. Poche hanno la forza di Jamila, poche hanno il coraggio di sfidare le antiche tradizioni e vedere se davvero la propria famiglia sia capace di uccidere una figlia dopo aver calpestato i suoi sentimenti. Ma cosi è stato. Silenziosamente, come se solo la morte potesse fare abbastanza rumore, e almeno un pò di giustizia.

domenica 24 febbraio 2008


Iran, 2 sorelle condannate alla lapidazione
La sentenza confermata dalla Corte Suprema Accusate di adulterio le giovani Zohreh e Azar: erano state denunciate e spiate dal marito di una delle due.
TEHERAN - Saranno sepolte vive fino alle ascelle e colpite da pietre che non devono essere abbastanza grandi da provocare la morte immediata: è questo il destino che attende due sorelle iraniane, Zohreh e Azar (i cognomi non sono stati resi noti) condannate alla lapidazione per adulterio. La Corte suprema, scrive il quotidiano riformista Etemad, ha confermato la sentenza, che potrebbe quindi essere eseguita in ogni momento. Zohreh e Azar, rispettivamente di 28 e 27 anni, sono entrambe sposate, e vivono a Shahriar, un sobborgo vicino Teheran. Secondo il loro avvocato, Jabar Solati, le due donne sono state condannate senza prove, con una sentenza basata esclusivamente sulla «sapienza del giudice», un principio stabilito dalla legge islamica, che dà un amplissimo potere discrezionale all'autorità giudicante.
SPIATE DAI MARITI :
Zohreh e Azar, ha sottolineato l'avvocato Solati, erano state denunciate dal marito della prima, che, spinto dalla gelosia, aveva nascosto una telecamera nell'abitazione in cui viveva con la moglie per filmarla quando lui era assente. Era emerso che le due sorelle avevano ricevuto degli uomini, e per questo erano state condannate a 99 frustate per «relazioni illegali». Sei mesi dopo essere state sottoposte alla punizione corporale, sono state convocate davanti ad un'altra Corte, che le ha riconosciute colpevoli di adulterio.
MASSACRATO A COLPI DI PIETRA
L'unica lapidazione ammessa ufficialmente dalle autorità dal 2002 è stata quella di un uomo, Jafar Kiani, massacrato a colpi di pietra nel luglio del 2007 vicino Qazvin dopo essere stato tenuto in prigione per 11 anni. La sua colpa, avere lasciato la moglie per convivere con un'altra donna, dalla quale ha avuto figli. La sua compagna, Mokarraneh Ebrahimi, anche lei sposata, è stata condannata allo stesso supplizio, sebbene per il momento l'esecuzione sia stata sospesa.

martedì 19 febbraio 2008

siamo tutti con te ...sorella mia










in questi giorni mentre che stavo leggendo i giornali arabi .ho visto un titolo che mi ha colpito "una donna nell'arabia saudita condanata di lapidare e picchiare fino alla morto" subito sono andato alla ricerca su corano di questa condanazione .pensavo che almeno questo fatto il corano e il profeta sono innocente di questo fatto barbaro
ma come sempre ho trovato che il corano autorizza questo fatto criminale barbaro
veramente da quando ho visto tanti video di lapidazione dei donne stavo veramente e molto arrabiatto di questo incubo che viviamo in questo mondo e dicevo cosa stava pensando questa donna. quanto male ha sentito !!
ma penso che la colpa non é di questi animali estremisti né di questa religione .é colpa nostra che ti abbiamo lasciato nelle mani dei lupi
'Abdullah bin 'Abbas riporta che Omar bin Khattab si sedie sul seggio del messaggero di Allah (che la pace sia su lui) e detto: "Allah ha inviato maometto (che la pace sia su lui) con la verità e gli ha rivelato il libro (il corano) ed il versetto sulla lapidazione che ne faceva parte lui è stato anche rivelato." Lo abbiamo récité, preso in considerazione e compresi. Il messaggero di Allah (che la pace sia su lui) ha fatto applicare il lapidazione a morte (come punizione dell'adulterio) e dopo, gli abbiamo anche applicato il lapidazione. Ho timore che col tempo, la gente (dimentica e) dice: Non troviamo la pena della lapidazione nel libro di Allah, e così si smarriscono ed abbandonano questa punizione prescrive da parte di Allah. Il lapidazione è la pena prevista nel libro di Allah per le donne sposati che commettono un adulterio, quando la prova è stabilita, o se c'è una gravidanza, o un consenso."" (source)
il maghribino

domenica 17 febbraio 2008

Nei Paesi islamici non c’è spazio per altre religioni

quando si parla del rapporto fra libertà religiosa e islam, una cosa è la teoria e l’altra è la pratica. La legge dell’islam, la sharia, permette ai «popoli del Libro», i cristiani e gli ebrei, la pratica privata del culto ma non il proselitismo. Le genti «del Libro» sono nella condizione precaria di dhimmi, «protetti». Quanto ai seguaci di religioni non «del Libro», non godono neppure della libertà di culto. Proprio perché si ritiene che il marito influisca sulla fede della mogli, la sharia autorizza un musulmano a prendere una moglie «del Libro», mentre un uomo cristiano o ebreo non può sposare una donna musulmana. Secondo la scuola giuridica più rigida - che è al potere in Arabia Saudita - c’è poi un’eccezione per la penisola arabica, terra considerata tutta sacra dove i cristiani (pure oggi numerosi fra gli immigrati) non possono neppure praticare il loro culto (e anche una semplice preghiera, se colta da un musulmano, rischia di avere conseguenze molto gravi). Prescindendo da quei teologi progressisti che ritengono superati questi divieti - e che trovano spazio in Occidente sui giornali e nei congressi, ma ne hanno assai meno nei Paesi islamici - un normale manuale di diritto islamico ci dirà che - a seconda delle scuole giuridiche, delle leggi e della prassi consolidata - ci sono quattro tipi di situazione. Nella peggiore - quella dell’Arabia Saudita o dell’Afghanistan dei talebani (le cui norme continuano a essere applicate nelle zone tribali afghane e pakistane che controllano) - i popoli «del Libro», dunque i cristiani, non possono neppure celebrare la Messa o pregare. Nei regimi religiosi che detengono il potere nella grande maggioranza dei Paesi musulmani i cristiani possono celebrare Messa nelle loro chiese e pregare in casa propria, ma le leggi vietano il proselitismo e puniscono con la morte l’apostasia del musulmano che si converte ad altra fede. Anche dove - su pressioni occidentali - le leggi più aspre sono state attenuate - e in teoria l’apostata non rischia più la pena di morte - altre norme rischiano di avere le stesse conseguenze. Per esempio, l’omicidio dell’apostata da parte della famiglia musulmana di origine è considerato un «delitto d’onore» e punito con pene molto lievi. C’è poi un terzo gruppo di Paesi dove si sono affermati governi laici (non tutti democratici) - la Turchia, la Tunisia, marocco Algeria - e le leggi garantiscono la libertà religiosa.Questa, però, è la teoria. In pratica anche i regimi laici non garantiscono affatto la sicurezza alle minoranze cristiane e tanto meno ai musulmani che si convertono. Anzitutto, tanto più fuori delle grandi città, polizia e tribunali spesso ignorano le leggi e continuano a vessare i cristiani e a punire i convertiti. Un qualche pretesto si trova sempre. Anzi, una lunga esperienza di viaggi in Paesi islamici mi conferma che quello che è accaduto in Algeria è comune. Spesso sono agenti provocatori della polizia a mostrarsi interessati al cristianesimo per poi arrestare i cristiani accusandoli di proselitismo. In secondo luogo, le minoranze cristiane sono piccole e poco influenti. Quando i regimi laici si sentono minacciati dalla marea montante del fondamentalismo, una delle prime concessioni che fanno agli estremisti per cercare di evitare il peggio è proprio prendersela con le minoranze. Con poche eccezioni, anche la libertà religiosa proclamata dai regimi laici in terra islamica è sempre una libertà vigilata.


il maghribino


giovedì 14 febbraio 2008

la violenza del profeta della pace

mi chiedo scusa per tutti per tutta questa periodo che non scrivo piu .oggi sono tornato ad scrive su un altro argumento e provo di mostrare la verita che tanti non lo sanno
ogni arabo-musulmano quando comincia di parlare del profeta nell'occidento comincia su la storia del profeta con suo vicino di casa l'ebreo o altri pochi storie che mostrano il profeta pieno di tolleranza e d'amore .
sono natto qui in questo paese musulmano e da quando ero bambino sento in continuamente che il profeta era un messaggero di pace e di tolleranza per tutta l'umanita.ma purtroppo non ho sentito nessun tolleranza e nessun amore nessun tolleranza nessun pace che sia nel corano e nella vita del profeta
oggi parliamo di qualche storie scriti e confirmate nella religione musulmana e quello che sto per dire non l'ho inventato .quello che ho fatto é che l'ho traduto dell'arabo verso l'italiano
prima voglio dire che moametto era lontano d'essere il profeta della tolleranza come dicono i musulmani e che lui aveva un tolleranza con suoi inemici o con quelle che non hanno accettato solo il suo messaggio

1)umm chirfa: era una vecchieta quasi 80 anni di "banu fasasah" che non volevano accettare il messaggio dell'islam quando il profeta mandava un messaggero per lei che si chiama (zaid ibnu harithah) che l'ha legatto tra due dromedari dopo che ne ha spinto ogni uno verso una dirizione fin che ha tagliato il corpo di umm chirfa in due pezzi

si puo sempre cercare e confirmare su questo fatto nella verzione musulmana :
http://sirah.al-islam.com/Display.asp?f=mga1413

2)asmaâ binto maroan: era una donna che scriveva la poesia criticante su maometto che dopo diceva :( prendero il mio dirrito di questa donna)
dopo questo andava da lei (omair beno adiy ) l'ha ucciso con suo spada mentre che stava allattando suo bimbo e possiamo imagginare il resto
quando tornava di questo crimine (omair) chiedeva al profeta si ha sbagliato oppure non
la risposta del profeta della tolleranza era : no
si puo sempre tornare a cercare e confirmare su la verzione araba musulmana :
http://sirah.al-islam.com/Display.asp?f=mga1182

3) kinana ibnu rabiâ (il marito di safiyah bent yâyâ):era un ebreo di (banu nadhir) che non ha accettato di guidare i musulmani ai tesori del suo popolo
il profeta ha chiesto di zubair ibnu amwam di torturarlo fin che dice il posto dei tesori
dopo che (kinan ibnu rabiâ) continuava di non parlare il profeta ha chiesto a mouhamad (ibenu muslima) quello che l'ha ucciso subito
dopo questo il profeta ha preso la moglie di kinan ibnu rabiâ (safiyah) e che l'ha sposato dopo qualche giorni

si puoi sempre cercare e confirmare sulla verzione araba-musulmana:
http://sirah.al-islam.com/display.asp?f=hes2447.htm

questi sono qualche esimpii aspettati il resto

il maghrebino (libero)

mercoledì 13 febbraio 2008

alla strada del profeta



ecco dopo che abbiamo parlato della sposa bambina del profeta adesso torniamo a nostro tempo


nell'islam per essere un buon musulmano il megliore modo di vivere é di seguire la strada del profeta ed i suoi amici (الصحابة) allora non é colpa dei musulami di oggi se loro fanno certi cosi che sono contro i dirriti dell'uomo la liberta dell'espressione ed i dirriti della donna ed i bambini


alcuni musulmani se vistano mangiano parlano lavorano e anche sposano al modo musulmano cio' quello che ha detto il corano e quello che ha detto e fatto il profeta quindi i fatto di sposare con le bambine non é un crimine scondo il profeta allora perché non facciamo anché noi se siamo musulmani


infatti La miglior foto dell'anno? La sposa bambina Lo scatto di un matrimonio afghano firmato da Stephanie Sinclair ha vinto tra 1230 immagini pervenute da 31 Paesi


Intimorita e diffidente volge lo sguardo verso di lui; imperturbabile è invece l'occhiata dell'uomo verso la fotocamera: la foto 2007 dell'Unicefmostra un fidanzamento in Afghanistan. Lo sposo ha 40 anni, la moglie appena 11.


MILIONI DI SPOSE BAMBINE - Quella della bambina afgana Ghulam che posa accanto al marito Faiz Mohammed col turbante e la barba folta è l'immagine premiata dall'Unicef come la foto dell'anno 2007. Il premio va alla fotografa americana Stephanie Sinclair. «Milioni di ragazzine vengono date in spose quando sono ancora bambine, a loro viene negata per sempre la possibilità di una vita autonoma», ha detto la madrina dell'organizzazione Onu per l'infanzia, Eva Luise Koehler, durante la cerimonia di assegnazione del premio oggi a Berlino. Questo triste momento di vita dell'infelice coppia afgana fa parte di una serie di foto di matrimoni con i bambini scattate nel corso degli ultimi due anni in Afghanistan, Nepal e in Etiopia. Durante la sua permanenza in Afghanistan la 34enne fotografa freelance si è accorta che un gran numero di bambine si erano unite in matrimonio con uomini notevolmente più anziani. UNIONE TRA ESTRANEI - «Cosa provi quest'oggi?» ha chiesto Stephanie Sinclair alla bambina Ghulam il giorno delle nozze. «Nulla -, ha detto l'undicenne un po' disorientata. «Non conosco quest'uomo - cosa dovrei provare?». «Abbiamo bisogno dei soldi» sostenevano i genitori della piccola. «La farò studiare a scuola» affermava invece il marito Mohammed, alla sua decima moglie, nella cittadina Damarda nella provincia Ghor. Secondo i dati di Unicef più di 60 milioni di giovani donne hanno dovuto sposarsi quand'erano ancora minorenni - più della metà vive nell'Asia meridionale. La foto di Sinclair ha vinto tra 1230 immagini pervenute da 31 paesi.---Quello che l'Unicef non cita, però, è che questa barbara usanza non ha soltanto radici nella cultura tribale locale, ma nella religione Islamica: lo stesso profeta Muhammad, infatti, ha avuto una relazione con A'isha, una bambina di 9 anni - ed è proprio per questo motivo, dal momento che il comportamento di Muhammad è esempio per tutti i Musulmani, che nei paesi Islamici più aderenti alla Sunna l'età minima del matrimonio sia proprio 9 anni.

lunedì 11 febbraio 2008

il profeta e la bambina moglie aisha


Aisha bint Abi Bakr (arabo:عائشة بنت أبي بكر, ʿĀʾisha bint Abī Bakr) fu la figlia del primo califfo dell'Islam Abu Bakr. Data in sposa, all'età di sei o sette anni, a Maometto quando questi aveva già più di 50 anni, divenne la terza moglie e la favorita del profeta della religione islamica.
Poiché Aisha era ancora molto giovane quando il contratto matrimoniale fu perfezionato, la tradizione vuole che il matrimonio fosse consumato tre anni dopo, all'età di nove anni. Nell'attesa, Maometto la faceva giocare con le bambole che aveva portato con sé. Questo matrimonio del Profeta non portò figli.
Il pensiero di un uomo anziano che si eccita alla vista di un bambino è una delle cose più turpi che possano venire in mente e ci ricorda quanto la pedofilia sia detestabile. E’ quindi difficile accettare che il Santo Profeta abbia sposato Aisha quando questa aveva appena 6 anni e che abbia consumato il matrimonio con lei quando ne aveva 9. All’epoca, Muhammad era vecchio di ben 54 anni. e per confirmare andiamo a Sahih Muslim e Sahih Bukhari sono due liberi sacri dopo il corano

Sahih Muslim Libro 8, Numero 3310:A’isha (che Allah sia compiaciuto di lei) ha riportato: l’Apostolo di Allah (che la pace sia su di lui) mi ha sposata quando avevo sei anni, e sono stata ammessa in casa sua quando ne avevo 9.
Sahih Bukhari Volume 7, Libro 62, Numero 64Narrato da ‘Aisha:…che il Profeta l’ha sposata quando lei aveva sei anni e ha consumato il matrimonio quando aveva 9 anni, e che lei rimase con lui per nove anni (cioè fino alla sua morte).